L'evoluzione dall'amore alla relazione

Questo articolo tratta argomenti di: Ontologia.
La religione oppio dei popoli?
Diciamo piuttosto o anche che è l'amore l'oppio.

Che cos'è l'amore?
E' la relazione: tutto qui. 
Si dirà che l'amore in realtà è una relazione ben più intensa, rispondiamo che esistano degli odi ben più intensi di tanti amori di routine, che esistono degli attaccamenti che sono tutto fuorchè amore e malgrado ciò sono intensissimi con emozioni talmente forti che molti amori scialbi manco si sognano. Si dirà che l'amore è attrazione ma anche gli odi talvolta manifestazione una intensa forza attrattiva enorme.
Non ha senso quindi parlare d'amore: meglio lasciare al mondo parlare di amore.
Che il mondo continui pure a parlare d'amore e delle sue mille favole come contraltare stupefacente dei popoli alla miseria della storia.


Sappiamo infatti che anche l'odio è amore: una modalità alternativa ad altre modalità di gestire l'amore.
In verità esiste solo la relazione.
Ovvio che poi la relazione va gestita. La vita, che è ciò che è, va anche gestita.
C'è chi l'amore lo gestisce in un modo e chi lo gestisce in un altro: questo dipende da quanto sa della scienza d’amore.
Questo sapere però coincide con la sua stessa forma: gli atomi stessi fanno l’amore così come le molecole e non solo gli animali e infine anche l’umanità: come ogni cosa quindi che ha una storia e una storia evolutiva così anche l’amore ha una storia che manifesta l’evoluzione dell’amore, comprovando ancor di più che non esiste un qualcosa che si chiami l’amore in astratto come invece parrebbe che il linguaggio stesso voglia convincerci di questa bella favola propria non solo ai principi, principesse con titoli regali o senza titoli di nessun tipo  ma che arriva infine anche a lambire l'immaginario dei buonisti pacifisti di ogni bandiera.
Questa scienza d’amore manifesta dunque la sua evoluzione nella stessa forma concreta degli amanti: due atomi o due umani non fanno l’amore nella stessa maniera poichè i loro stessi corpi esprimono l’evoluzione raggiunta dalla scienza d’amore e non solo gli organi genitali ma anche i loro stessi cervelli, e anche tutti gli altri organi finalizzati a mettersi in relazione secondo precise modalità piuttosto che altre.
Ma la scienza la scienza della relazione infine è stata conquistata ed è la psicoanalisi con la sua prospettiva progetto, tattica e strategia che partendo dall'interdipendenza giunge infine all'intersoggettività.
La psicoanalisi, scienza d'amore che partendo dal transfert-controtransfert giunge infine a concepire l'UNITA' PROCESSUALE.
La vita è relazione.
Si nasce già in relazione. 
Nel momento che c'è già la relazione c'è la vita stessa.
E' impossibile non essere in relazione. 
Volendo anche fare gli eremiti si rimane comunque in relazione. Il mondo penetra fin nei conventi di clausura come delle onde radio attraverso i muri. I cervelli sono anche antenne radio-riceventi oltre che trasmittenti.
Gli stessi morti sono in relazione: tra di loro, ancora tra di loro come quando erano in vita e anche con coloro che ancora vivono.
Credere poi che esistano tante relazioni poi anche questa è una illusione: la relazione è una sola che si eredita già alla nascita.
E il lavoro?
Cosa è il lavoro?
Apparentemente si pensa che ci sia chi fa questo lavoro pittosto che quell'altro lavoro ma in verità il lavoro è ancora la relazione come necessità poichè anche questa è una caratteristica propria alla relazione come della vita che non a caso coincidono: la necessità.
La necessità è che non è possibile fare a meno di un "tu".
Tutto è amore e non qualcosa o qualcuno in particolare.
Tutto è amore poichè tutto è relazione.
Tutto è un "Tu".
Tutto è il "Tu".
Che ne hai fatto di questo "Tu"?
Che ne fai di questo "Tu"?
Ecco perchè c'è chi si evolve e chi non si evolve.
Ecco perchè c'è chi crea il rapporto con il "Tu" e chi lo ripete fino alla noia e alla stagnazione della relazione.
Il "Tu" è un fine e non un mezzo diceva il filosofo Kant.
Pragmatisti, comportamentisti, filosofie strumentali: più o meno consapevoli servi del sistema schiavista.
Lo schiavismo esiste ancora: ecco perchè viviamo ancora nella preistoria e non potrebbe essere che così dato che l'amore non è una opinione ma è divenuta infine una scienza.
Adesso finalmente sappiamo tutto ed è sufficiente solo il nostro "Si" ad accettare la nostra morte alla storia e al vecchio mondo preistorico con la sua logica primitiva della separazione.
Il mondo continua a parlare ancora di amore anzichè di relazione.
Il mondo con la sua logica della separazione continua a parlare ancora di storia invece che di preistoria.
Il mondo continua a parlare di libertà anzichè a mostrare lo schiavismo ancora imperante.
Ma il mondo è solo una logica superata dalla nuova e vera scienza.
Una cosa è certa: che non si tratta di leggere un libro di filosofia ma di morire, morire non solo ma anche nel senso letterale del termine.
La relazione è Dio, il principio e la sostanza dell'Essere.
E' amore? Non è amore?
E' la Relazione: Dio in persona, il Dio Duale che gestisce la sua dualità e nel gestire costruisce la scienza d'amore, la scienza della relazione.
Mai più parlar di amore: roba d’altri tempi, i tempi della preistoria della specie umana.
Adesso è il tempo del processo di demassificazione, del processo di transumanizzazione: tutti nomi dell’ultima fase e dell’ultimo scenario dell’antico e ancora da completarsi processo di individuazione universale.
Presto sarà la vita, la vita alla più alta potenza, la vita come non è mai stata: la vita unica del Dio Unico e Duale.
In questo articolo abbiamo trattato della relazione, l’amore, la vita, la gestione della relazione, la scienza della relazione ma in definitiva che cos’è tutto questo, di che si tratta veramente?
Del Pensiero, del Pensiero che era in principio, poichè tutto questo in definitiva altro non è che il Pensiero.
Il Pensiero: colui che era, che è e che sempre sarà.
Il Pensiero, la Vita, l’Essere vero, Principio e Sostanza di tutto ciò che è.

Bibliografia e webgrafia

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